Gli aspetti prioritari di salvaguardia di questa area protetta sono dati dalla presenza di un antico monastero cistercense il quale, grazie alla cura dei monaci, ha preservato una foresta di circa 107 ettari in cui predomina il Cerro.
Così oggi, in questo territorio, possiamo ritrovare un esempio di bosco planiziario, un tempo molto più esteso, in cui sono presenti Cerro, Carpino bianco, Orniello e, in misura più ridotta anche Carpino nero, Roverella, Leccio e altre specie. In base alla classificazione fatta nella Carta Regionale del tipi forestali il bosco comprende prevelentemente cenosi della categoria Cerrete ed una piccola porzione esposta a SE della categoria Lecceta. Sono presenti lungo i fossi e il torrente Fiastra lembi di Formazioni Riparlali.
Oggi il bosco presenta problematiche legate all'invasione del pungitopo che tappezzando estesamente il sottobosco limita fortemente la rinnovazione naturale, innescando problematiche di tipo fitosanitario.
Gli studi condotti nelle aree di campionamento, finalizzati all'iscrizione nel libro regionale dei boschi da seme delle specie più significative presenti al loro interno, mettono in luce anche le suddette problematiche e sono riportati nella pubblicazione "Alberi e boschi da seme".